Della pubblica felicità oggetto de' buoni principi : seguito dai Rudimenti di filosofia morale per il principe ereditario / Lodovico Antonio Muratori ; a cura di Matteo Al Kalak ; con un saggio di Cesare Mozzarelli ; presentazione di Fabio Marri.

Author
Muratori, Lodovico Antonio, 1672-1750 [Browse]
Format
Book
Language
Italian
Published/​Created
Roma : Donzelli editore, [2016]
Description
lxvii, 346 pages : 1 illustration ; 20 cm.

Availability

Copies in the Library

Location Call Number Status Location Service Notes
ReCAP - Remote StorageJC183 .M792 2016 Browse related items Request

    Details

    Subject(s)
    Editor
    Series
    Piccola biblioteca Donzelli
    Summary note
    La riflessione sui temi del vivere associato e della sovranità accompagnò Lodovico Antonio Muratori lungo tutta la vita, portandolo a misurarsi con le grandi questioni che animavano il dibattito europeo. Difficile inquadrare la sua posizione dentro categorie nette, come più volte si è fatto oscillando tra un Muratori 'ghibellino' e un Muratori controriformista. I testi pubblicati nel volume - il trattato Della pubblica felicità (scritto nel 1748 e stampato l'anno successivo) e i Rudimenti di filosofia morale (concepiti come lezioni di governo per il giovane Francesco Maria d'Este tra il 1713 e il 1715 e qui presentati per la prima volta in edizione critica) - costituiscono i nuclei del suo pensiero e consentono di abbracciarne il percorso comprendendone appieno la portata. Quella di Muratori, commenta Matteo Al Kalak, è una 'modernità involontaria', i cui frutti più originali si nutrono di un'impostazione cristiana tradizionale. Secondo questo impianto, la politica è subordinata all'etica e il principe a Dio: il potere di chi governa è limitato dagli obblighi nei confronti dei sudditi, in primo luogo quello di renderli felici; a guidarlo sono le virtù cardinali, declinazioni di un valore supremo e inderogabile, la carità cristiana, base della coesione sociale. Ed è su questo punto che Muratori diviene moderno, forse al di là delle sue stesse intenzioni: il primato della carità come norma suprema di governo che illumina direttamente la coscienza del principe apre la strada a un'emancipazione della politica dal primato ecclesiastico, affrancando, almeno in parte, il sovrano dall'autorità religiosa. Si delinea dunque, nel pensiero muratoriano, un'evoluzione da un modello tradizionale in cui il principe è padre e padrone a un modello in cui il sovrano ha doveri inderogabili sotto il profilo morale. La cifra più proficua per leggere la Pubblica felicità e i Rudimenti è la tensione etica del loro autore, che disegna una società giusta e felice; questa non può scaturire da un mutamento radicale, da un processo di laicizzazione o da un contratto sociale, ma da un ritorno alle leggi costitutive della societas christiana: solo la purezza delle origini e l'adesione al modello evangelico possono salvare lo Stato e, con esso, la Chiesa. Tuttavia, un sostanziale pessimismo distanzia in modo netto Muratori dall'ottimismo illuministico: il male è destinato a riaffiorare ciclicamente, cosicché in ogni Stato l'infelicità succede alla felicità. La felicità terrena, anche se perseguita e cercata da prìncipi autenticamente cristiani e persino se goduta in 'qualche buona dose', non dura a lungo: è un obiettivo difficilmente afferrabile e, di fatto, mai conseguibile in modo duraturo e definitivo.
    Notes
    • Collected writings.
    • Includes introductory texts (pages ix-lxvii).
    Bibliographic references
    Includes bibliographical references.
    ISBN
    • 9788868434854
    • 8868434857
    OCLC
    962845218
    Statement on language in description
    Princeton University Library aims to describe library materials in a manner that is respectful to the individuals and communities who create, use, and are represented in the collections we manage. Read more...
    Other views
    Staff view